<<Dopo Cerami spicca, ad uno dei primi piani, Troina, sul mozzo culmine
di un monte. La strada si fa più alpestre; nell’avvicinarsi a Troina la piccola
città si delinea meglio, come una frangiatura delle rocce, dalle quali sorge e
con le quali quasi si confonde. A sinistra, in distanza, si vede Cesarò.
Troina m. 1120, ab. 10574 è aggrappata sui ripidissimi fianchi
di un emergente cocuzzolo roccioso, di cui si lambe la parte più bassa,
girandone il piede e lasciando la cittadella sulla sinistra.
Nel giro si scorgono viuzze di povere case, costruite così a ridosso della roccia viva, che molte hanno in questa scavata una parte delle camere. Quest’elevatissimo belvedere (la parte alta è a 1120 m.) fu una delle prime conquiste normanne (1062). Nel 1063 Ruggero d’Altavilla con 300 Normanni e colla moglie Giuditta vi distrusse la popolazione ribelle e 5000 Saraceni.
Nella chiesa Matrice, posta in una povera pittoresca piazzetta, sono tracce dell’antica costruzione normanna, tra cui, nella facciata della rozza torre, tre bei finestroni. In più luoghi si scorgono avanzi di mura ciclopiche a massi poligonali o rettangolari lavorati, senza cementatura.>>
[Bertarelli, TCI, 1919]